martedì 7 gennaio 2014

L'educazione come processo autogestito

Thomas Gordon


   Nel post “Consigli pratici per gli insegnanti, ma solo per pochi!
in parte pubblicato su Il Fatto Quotidiano (http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/12/23/scuola-insegnare-resistere-trasformarsi/823224/) sono stato  criticato (sulle prime anche giustamente) soprattutto in riferimento al “caso umano” e sulla questione dell' “eccesso di nozionismo” nell’insegnamento in generale. Ammetto di non essere stato sufficientemente chiaro (in primis forse nei miei confronti) anche se poi in parte mi sento giustificato perché non credevo che il post lo pubblicassero e quindi non mi sono “sforzato” più di tanto per esporre al meglio i miei pensieri.  L’”accusa” maggiore che mi si muove (alle mie idee) è che gli insegnanti non sono degli psicologi, io rispondo che nemmeno i genitori sono degli psicologi nei confronti dei propri figli, ma non per questo rinunciano alla loro educazione. Le nozioni rimangono fondamentali (forse è questo che ho escluso nell’esposizione delle mie idee precedenti), ma prima delle nozioni bisogna instaurare un rapporto educativo affinché le nozioni possano essere effettivamente realizzate, quando c’è imposizione da parte dell’insegnante c’è anche l’allontanamento dall’amore per il sapere anche se ciò che sto dicendo, in qualche modo ho già avuto modo di spiegarlo nel post , più completo, pubblicato sul mio blog, ma c’è di più, anche se questa volta mi “appoggio” a Thomas Gordon sicuramente un “interlocutore” più autorevole di me. Chi è Thomas Gordon? Thomas Gordon (11 marzo 1918 - 26 agosto 2002) è stato un psicologo americano e collega di Carl Rogers . Egli è ampiamente riconosciuto come un pioniere nell'insegnamento  e della capacità di comunicazione e risoluzione dei conflitti all’interno della scuola. Il modello che ha sviluppato, conosciuto come il modello di Gordon o il metodo Gordon, è un sistema completo e integrato per costruire e mantenere relazioni efficaci all’interno del sistema scolastico. Ora non è che sono andato in America per cercare un metodo (una delle critiche mosse al sistema scolastico, quindi questa volta non rivolte direttamente a me è quella dell’eccessiva “americanizzazione” della scuola) il fatto è che mi è semplicemente capitato sotto mano un suo testo (anche se io non credo molto nella casualità) e non ho voluto escludere a priori il “pragmatismo” americano, che se pur criticabile e spesso non applicabile alla cultura “altra” europea, indubbiamente esiste ed è efficiente e a volte, secondo me, farebbe comodo  anche agli eccessivamente se pur eccellenti teorici (non tutti) studiosi italiani in questo campo e comunque sia, perché no? Perché non darci uno sguardo?

Gordon condivide con Rogers (Carl Ransom Rogers (8 Gennaio 1902 - 4 febbraio 1987) è stato un influente psicologo americano e tra i fondatori del metodo umanistico, se l’avessi letto prima avrei sostenuto con maggiore forza il caso del “caso umano”!) il principio che la finalità prioritaria di un sistema educativo sia quello di aiutare un individuo ad educare (far venire fuori) se stesso. In tal senso ritiene che l’educazione sia fondamentalmente un processo autogestito: all’educatore spetta il compito di promuovere la realizzazione di un “setting” educativo che faciliti nell’individuo e nei gruppi questa impresa di progressiva autogestione del progetto di comprendere ed essere se stesso. È più importante che l’educatore apprenda a non disturbare e non ostacolare il processo di maturazione autogestito da ogni soggetto in formazione, che non ad intervenire attivamente su di esso: il training di formazione personale e professionale di un insegnante appare come un paradossale apprendere a “non fare”: basta semplicemente essere in modo autentico e congruente quello che si è (il mio “segui il cuore”?).”

Da INSEGNANTI EFFICACI di Thomas Gordon - Giunti Editore

6 commenti:

  1. Anche se non sono ne' psicologo ne' insegnante ne' genitore, devo dire che il modello di Gordon mi convince pienamente...

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    1. ...insegnanti, psicologi, genitori, sono solo "titoli", ci possono essere anche genitori che non sanno fare genitori o psicologi che hanno, appunto, solo il titolo, ciò che fa la differenza, secondo me, è il buon senso nei rapporti con l'altro e nei ruoli che rivestiamo di volta in volta, ma per avere buon senso, abbiamo bisogno di una riflessione, di un confronto con le diverse "teorie" che già anno elaborato e applicato gli altri, magari rivedendole e facendole nostre a seconda delle proprie esigenze. Grazie del commento

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    2. Risposta 2: Una delle migliori frasi che possono essere utilizzate per definire il concetto di “buon senso” è sicuramente “la capacità di giudicare e comportarsi con saggezza”, ma potremmo anche dire che è il risultato di un logico, seppur elaborato, ragionamento.
      Il buon senso sottintende la capacità di decidere in modo intelligente, ed ovviamente chiama in causa la volontà di applicare la propria facoltà di pensiero. A quanto pare il buon senso, purtroppo, è un bene ancora molto raro nel mondo odierno dove l’impulso comune è quello di non pensare, schiacciati dagli eventi della vita quotidiana; si finisce per adagiarsi alle regole e alle leggi o in quel che dice la televisione, i giornali o le riviste, non si riflettere e pian piano si smette così di pensare.

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  2. Caro Stefano, si forse tu potevi essere piu' chiaro o la teoria di Gordon ti avrebbe aiutato ad esserlo. A me resta l'impressione che la differenza tra le tue idee e quelle di coloro che ti hanno "criticato", o si sono semplicemente sfogati, ne "Il Fatto Quotidiano" stia nell'approccio. Il tuo mi sembra un approccio di tipo costruttivo (sono pronto a calarmi nei casi umani e per questo sono disposto anche a studiare per essere in grado di farlo al meglio), gli altri mi rappresentano per la maggior parte gente esasperata che, a torto o a ragione, vuol fare il minimo sindacale e forse neppure quello....

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  3. ...questo è parlare chiaro e saper fare una scelta quantomeno obiettiva verso per un approccio più costruttivo! Di "decostruttivo" in questo paese, ce ne abbiamo fin sopra i capelli!

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