lunedì 17 marzo 2014

I bambini non si toccano mai!



I bambini non si toccano mai, non so chi ha coniato questo comandamento, ma chi lo fece, aveva ragione, ne aveva così tanta, che forse anche lui è finito pazzo per il dolore.
I bambini non si toccano mai, o più propriamente gli innocenti non si toccano mai: chi lo disse, è finito crocifisso su qualche croce dimenticata, per un momento infinito è rimasto da solo,  con l’urlo in gola a strangolarlo, con le braccia aperte, gli occhi ribaltati, il volto reclinato degli innocenti.
I bambini non si toccano mai, muoiono per strada, sulle auto, sui campi di calcio, muoiono senza colpa né misfatti, per prossimità derivate da terzi, per una sorta di nemesi congenita, che propaga metastasi, come ogni condanna al silenzio.
I bambini non si toccano mai, c’è quasi nostalgia delle leggende, delle storie che non stanno scritte da nessuna parte, delle regole e dei codici di ieri, un onore antico, di un tempo in fiamme,  di un’era cretacea, dove sono andate perdute le responsabilità che almeno facevano gli uomini consapevoli della preziosità dei bimbi che “non si toccano mai”.

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