I bambini non si
toccano mai, non so chi ha coniato questo comandamento, ma chi lo fece, aveva
ragione, ne aveva così tanta, che forse anche lui è finito pazzo per il
dolore.
I bambini non si
toccano mai, o più propriamente gli innocenti non si toccano mai: chi lo
disse, è finito crocifisso su qualche croce dimenticata, per un momento
infinito è rimasto da solo, con l’urlo in gola a strangolarlo, con le
braccia aperte, gli occhi ribaltati, il volto reclinato degli innocenti.
I bambini non si
toccano mai, muoiono per strada, sulle auto, sui campi di calcio, muoiono
senza colpa né misfatti, per prossimità derivate da terzi, per una sorta di
nemesi congenita, che propaga metastasi, come ogni condanna al silenzio.
I bambini non si
toccano mai, c’è quasi nostalgia delle leggende, delle storie che non stanno
scritte da nessuna parte, delle regole e dei codici di ieri, un onore antico,
di un tempo in fiamme, di un’era cretacea, dove sono andate perdute le
responsabilità che almeno facevano gli uomini consapevoli della preziosità
dei bimbi che “non si toccano mai”.
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lunedì 17 marzo 2014
I bambini non si toccano mai!
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