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oggi siamo a 5000 visualizzazioni del Blog, fossero state anche solo 50, non sarebbe cambiato niente, nel senso che
non ne faccio una questione di numeri, anche se devo ammettere che
indubbiamente fa piacere. Forse i miei post non sono completamente
estranei dalla realtà. A parte i soliti
sei “controllori” di blog, spero che un “paio” di persone abbiano apprezzato se
non altro il tentativo, insieme a me, di capire e di interpretare la scuola del
nostro tempo, non per criticarla gratuitamente, ma per onorarla ed apprezzarla
per quel poco che c’è rimasto di onorevole e di apprezzabile. Non è sempre
facile dire ciò che si pensa, perché per un amico che si trova (quando lo si
trova) ci sono sempre cento nemici pronti ad attaccare, così spesso per il
quieto vivere ci si uniforma alla massa “non pensante” e ci si “ritira” nei
luoghi comuni. Andare contro corrente, spesso significa rimanere isolati, ma
fedeli a se stessi.
Nella
mia esperienza scolastica ho incontrato delle persone (poche) a cui va
riconosciuto il merito, la capacità, la professionalità e la caparbietà nel
portare avanti gli impegni scolastici non solo per portare il pane a casa, ma
perché credono e sono convinti che una buona scuola sia la base di una società
sana e tutto questo nonostante la politica, i mass media, l’annientamento dei
valori della nostra società e i continui interventi legislativi e
stravolgimenti (ahimè, in negativo) che portano all’instaurarsi di ogni nuovo
governo
Gesù
disse ai suoi discepoli: “Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse
il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null'altro serve che ad
essere gettato via e calpestato dagli uomini.”
Quanti
erano i discepoli di Gesù? Dodici, cento?
Lungi
da me voler fare del “proselitismo”, penso davvero che “i pochi” siano il “sale
della terra” e forse nemmeno per scelta, ma semplicemente perché quei pochi,
non vogliono tradire il proprio modo di essere e stare al mondo, anche e al
costo della sofferenza che ne deriva. Ma la vita è sofferenza, o meglio, è
anche sofferenza e non credo che se ne possa fare a meno. In qualche mio post
ho cercato, a proposito della sofferenza “evitata”, di mettere a confronto il
principio di piacere e Il principio di realtà, i quali penso si possano
adattare benissimo anche ad un discorso maturo e più generico sulla scuola
attuale.
“In
psicoanalisi, il principio di realtà, è il principio dominante nella vita
psichica dell'adulto, successivo e sostitutivo, nello sviluppo psichico
dell'individuo, del ridotto principio di piacere, che domina invece la vita
psichica del lattante. Il principio di realtà richiede l'accettazione di uno
stato di tensione in cambio, in un prossimo futuro, di un piacere maggiore o di
un dolore minore.”
Vorrei
concludere questo mio post con le parole di Papa Francesco:
"Sempre
è più bella una sconfitta pulita che una vittoria sporca"
“La
missione della scuola è di sviluppare il senso del vero, del bene e del bello”,
che “non sono mai dimensioni separate – ha soggiunto - ma sempre intrecciate”:
"Insieme
questi elementi ci fanno crescere e ci aiutano ad amare la vita, anche quando
stiamo male, anche in mezzo ai problemi. La vera educazione ci fa amare la vita
e ci apre alla pienezza della vita!"
Il
Papa ha evidenziato che “nella scuola non solo impariamo conoscenze, contenuti,
ma anche impariamo abitudini e anche valori”. Ed ha augurato la lingua “della
mente”, “del cuore” e “delle mani”:
"Cioè
pensare quello che tu senti e quello che tu fai; sentire bene quello che tu
pensi e quello che tu fai; e fare bene quello che tu pensi e quello che tu
senti. Le tre lingue, armoniose e insieme!"
Infine,
prima della preghiera per tutti gli educatori, il saluto e l’incoraggiamento
del Papa:
"Non
lasciamoci rubare l’amore per la scuola!"
Estrapolato
dal link: http://www.news.va/it/news/non-lasciamoci-rubare-lamore-per-la-scuola-cosi-il?fromt=yes
Stefano
Come lettrice fissa voglio condividere questo 5000 con te, Stefano!!!!!!
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