venerdì 22 agosto 2014

5000 visualizzazioni sotto silenzio



   Ad oggi siamo a 5000 visualizzazioni del Blog, fossero state anche solo 50,  non sarebbe cambiato niente, nel senso che non ne faccio una questione di numeri, anche se devo ammettere che indubbiamente fa piacere. Forse i miei post non sono completamente estranei  dalla realtà. A parte i soliti sei “controllori” di blog, spero che un “paio” di persone abbiano apprezzato se non altro il tentativo, insieme a me, di capire e di interpretare la scuola del nostro tempo, non per criticarla gratuitamente, ma per onorarla ed apprezzarla per quel poco che c’è rimasto di onorevole e di apprezzabile. Non è sempre facile dire ciò che si pensa, perché per un amico che si trova (quando lo si trova) ci sono sempre cento nemici pronti ad attaccare, così spesso per il quieto vivere ci si uniforma alla massa “non pensante” e ci si “ritira” nei luoghi comuni. Andare contro corrente, spesso significa rimanere isolati, ma fedeli a se stessi.

Nella mia esperienza scolastica ho incontrato delle persone (poche) a cui va riconosciuto il merito, la capacità, la professionalità e la caparbietà nel portare avanti gli impegni scolastici non solo per portare il pane a casa, ma perché credono e sono convinti che una buona scuola sia la base di una società sana e tutto questo nonostante la politica, i mass media, l’annientamento dei valori della nostra società e i continui interventi legislativi e stravolgimenti (ahimè, in negativo) che portano  all’instaurarsi di ogni nuovo governo



Gesù disse ai suoi discepoli: “Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini.”

Quanti erano i discepoli di Gesù? Dodici, cento?
Lungi da me voler fare del “proselitismo”, penso davvero che “i pochi” siano il “sale della terra” e forse nemmeno per scelta, ma semplicemente perché quei pochi, non vogliono tradire il proprio modo di essere e stare al mondo, anche e al costo della sofferenza che ne deriva. Ma la vita è sofferenza, o meglio, è anche sofferenza e non credo che se ne possa fare a meno. In qualche mio post ho cercato, a proposito della sofferenza “evitata”, di mettere a confronto il principio di piacere e Il principio di realtà, i quali penso si possano adattare benissimo anche ad un discorso maturo e più generico sulla scuola attuale.

“In psicoanalisi, il principio di realtà, è il principio dominante nella vita psichica dell'adulto, successivo e sostitutivo, nello sviluppo psichico dell'individuo, del ridotto principio di piacere, che domina invece la vita psichica del lattante. Il principio di realtà richiede l'accettazione di uno stato di tensione in cambio, in un prossimo futuro, di un piacere maggiore o di un dolore minore.”


Vorrei concludere questo mio post con le parole di Papa Francesco:

"Sempre è più bella una sconfitta pulita che una vittoria sporca"
“La missione della scuola è di sviluppare il senso del vero, del bene e del bello”, che “non sono mai dimensioni separate – ha soggiunto - ma sempre intrecciate”:
"Insieme questi elementi ci fanno crescere e ci aiutano ad amare la vita, anche quando stiamo male, anche in mezzo ai problemi. La vera educazione ci fa amare la vita e ci apre alla pienezza della vita!"
Il Papa ha evidenziato che “nella scuola non solo impariamo conoscenze, contenuti, ma anche impariamo abitudini e anche valori”. Ed ha augurato la lingua “della mente”, “del cuore” e “delle mani”:
"Cioè pensare quello che tu senti e quello che tu fai; sentire bene quello che tu pensi e quello che tu fai; e fare bene quello che tu pensi e quello che tu senti. Le tre lingue, armoniose e insieme!"
Infine, prima della preghiera per tutti gli educatori, il saluto e l’incoraggiamento del Papa:
"Non lasciamoci rubare l’amore per la scuola!"



Stefano

1 commento:

  1. Come lettrice fissa voglio condividere questo 5000 con te, Stefano!!!!!!

    RispondiElimina