venerdì 29 agosto 2014

Non è un paese per insegnanti!







   In una lettera che ho trovato su OrizzonteScuola.it, Silvia Adragna ad un certo punto scrive a proposito delle ultime riforme, riferendosi al nostro Paese: “un paese che non è per i giovani” (http://www.orizzontescuola.it/node/44131 ), io direi di più, non è nemmeno un paese per insegnanti che dovrebbero formare i giovani, anzi, riflettendoci bene, non so più nemmeno per chi è questo benedetto Paese!

Ho riflettuto (ancora!) a lungo, e poi ad un certo momento mi è riemerso l’ovvio (anche se Arthur Conan Doyle diceva: Nulla è più innaturale dell'ovvio). A parte il solito cliché (è veramente un cliché?) il quale. grosso modo afferma “che nessuno è profeta in patria”, guardando indietro nella nostra storia, ho ripensato  alla “genialità italiana” in sensu lato (con questo non voglio dire che tutti gli insegnanti italiani siano dei geni!) espatriata perché non è riuscita a trovare in qualche modo un riscontro sul “suolo patrio”, ovviamente non posso citare tutti i casi della storia, sarebbero davvero troppi, ma giusto per elencarne qualcuno, ho ripensato a Cristoforo Colombo finanziato dal Portogallo per poter intraprendere il suo viaggio, ho pensato a Leonardo da Vinci che ha passato gli ultimi anni della sua vita (e dove è morto) in Francia, A Macchiavelli che per primo pensò l’Europa, a Guglielmo Marconi    
che "Nel luglio 1897 Marconi fondò a Londra la Wireless Telegraph Trading Signal Company (successivamente rinominata Marconi Wireless Telegraph Company), che aprì il primo ufficio in Hall Street a Chelmsford, in Inghilterra, nel 1898 e impiegava circa 50 persone" vedi http://it.wikipedia.org/wiki/Guglielmo_Marconi (una curiosità, nel suo titolo di studio c’è scritto: autodidatta!), Marco Polo, etc, etc, per arrivare ai casi più recenti di Olivetti e l’invenzione del primo computer (poi che fine ha fatto?) o dei nostri scienziati che lavorano tuttora al CERN in Svizzera o ai “tre casi esemplari di genialità tutta italiana. Come quella di Clarbruno Vedruccio, fisico e militare per meriti scientifici che è l’inventore del Bioscanner. Uno strumento che consente di identificare diverse patologie come tumori e stati infiammatori in pochi minuti, senza la necessità di rimuovere gli indumenti. Racconteremo anche di Massimo Marchiori, docente all’Università di Padova, che di fatto è l’inventore dell’algoritmo di Google, Hyper Search. Ma ora con il nuovo motore di ricerca tutto italiano, Volunia, potrebbe far diventare Google preistoria. La terza scoperta che vi anticiperemo ha per protagonista il dott. Vania Broccoli, responsabile dell’unità di ricerca all’Istituto San Raffaele di Milano. Grazie a lui, e ai suoi collaboratori, tra qualche anno cureremo il Parkinson trasformando le cellule della pelle in neuroni, senza aver bisogno delle staminali.” Vedi http://www.rainews.it/it/video.php?id=25953

…forse il nostro Paese è troppo piccolo per contenere i tanti geni a cui ha dato i natali (ma in questo modo è pur vero che se ne appropriano gli altri paesi!). Forse davvero bisogna emigrare anche per un semplice posto di insegnante (e la storia ce lo “insegna”), anzi, bisognerebbe farlo anche per riappropriarsi di un po’ di dignità, ma poi, sarà tutto vero?

Ancora il cane che si morde la coda

Le riforme della scuola, quando e se ci saranno in pratica e non a parole (ma non dovevano essere annunciate oggi venerdì 29 agosto?), è perché saranno imposte dall’Europa (per fortuna dico io!), il nostro Paese non ce la fa, ma se i Paesi dell’Eurozona,  non cederanno sovranità all’Europa, l’Europa non potrà mai intervenire più di tanto.

Vedi articolo sul Fatto Quotidiano: Riforme, Draghi: “Per Paesi Eurozona è momento di cedere sovranità all’Europa” al link: http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/08/07/riforme-draghi-per-paesi-eurozona-e-momento-di-cedere-sovranita-alleuropa/1084871/

Stefano

NB

A proposito dell'annuncio delle Riforme, si può leggere anche il mio recente post "Aspettando Godot" al link: http://schoolblack2.blogspot.it/2014/08/aspettando-godot-ovvero-aspettando.html





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