sabato 23 agosto 2014

Unschooling


John Holt


  Unschooling è un termine coniato da John Holt negli anni ’70 col significato di non scuola o antiscuola. L’unschooling è un movimento contrapposto non soltanto alla scuola ma anche all’homeschooling, molto diffuso negli Stati Uniti già all’epoca come scuola impartita a casa dai genitori ai propri figli. L’unschooling nasce da un’analisi della scuola e dalla presa di consapevolezza che l’istruzione e l’educazione non sono scolarizzazione, non coincidono con la scolarizzazione.
John Holt era un maestro della scuola elementare che, lavorando con i suoi allievi, si convince che un bambino può imparare veramente solo fuori dalla scuola e invita perciò le famiglie a tenere i figli a casa. Non per fare homeschooling, cioè non per riprodurre la scuola, con orari e programmi, entro le mura domestiche, ma per sostenere il bambino in un percorso di libero apprendimento.
Nasce così il movimento dell’unschooling, che Holt definisce così:
“Unschooling è dare al bambino libertà nell’imparare, tanta quanta i genitori possono sopportare.”
Non a caso, John Holt fu un grande sostenitore della scuola di Summerhill.

Il movimento dell’unschooling rimase sostanzialmente legato alla figura di Holt, e dopo la sua morte si affievolì.

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